L’articolo 1 del Dlgs 179/2004 recita:
“Per «miele» si intende la sostanza dolce naturale che le api (Apis mellifera) producono dal nettare di piante o dalle secrezioni provenienti da parti vive di piante o dalle sostanze secrete da insetti succhiatori che si trovano su parti vive di piante che esse bottinano, trasformano, combinandole con sostanze specifiche proprie, depositano, disidratano, immagazzinano e lasciano maturare nei favi dell’alveare.”
Gli apicoltori sanno quante punture, sudate, notti insonni, progetti, speranze ed errori si nascondano dietro a queste poche righe.
Il miele è una soluzione sovrassatura i zuccheri, per la maggior parte composta dagli zuccheri semplici glucosio e fruttosio, da una piccola parte di disaccaridi e altri zuccheri, da una percentuale di acqua e da parti infinitesimali di sostanze aromatiche, sali minerali, acidi organici, aminoacidi, enzimi, polifenoli.
Il miele è un alimento energetico e dolcificante, gli zuccheri semplici, facilmente assimilabili, sono una fonte immediata di carburante per il corpo. Il fruttosio ha specifiche proprietà emollienti e detossificanti.
Esistono tanti mieli, tanti quanti le piante bottinate dalle api ed esistono migliaia di millefiori, tanti quanti i diversi territori e le particolari condizioni climatiche e stagionali.
Attenzione però a non attribuire al singolo miele proprietà curative, oltreché vietato dalla legge, è fuorviante e anti-scientifico.
In caso di dubbi sull’origine floreale o su quale denominazione sia preferibile attribuire al proprio miele si può inviare il proprio campione a Lucia Piana per un’analisi melissopalinologica, che indica quali i pollini e in che quantità sono presenti nel miele, è anche possibile chiedere un consulto agli Esperti in Analisi Sensoriale presenti in Associazione.