Il polline, la “polvere” che tanti guai provoca agli allergici, è costituito da innumerevoli granuli microscopici che le api raccolgono dalle antere (gli organi maschili delle piante) che rilasciano il polline.
Il polline, trasportato dal vento (piante anemofile) o dagli insetti pronubi (piante entomofile) o da entrambi i vettori (per esempio il castagno, Castanea sativa) raggiunge i pistilli, gli organi femminili della pianta e avviene la fecondazione.
Il polline rappresenta la parte proteica dell’alimentazione delle api, si deposita sulla peluria degli insetti impollinatori, viene quindi lavorato con le zampe e addizionato di nettare per creare le “palline” da trasportare nelle apposite cestelle poste sulle zampe.
Il polline contiene fermenti lattici, vitamine, amminoacidi, fibre, minerali e flavonoidi; è un alimento estremamente energetico e viene consigliato sia nelle diete dimagranti sia nelle diete ricostituenti.
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